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ENRICO CAMANNI

ENRICO CAMANNI

Mercoledì 30 Novembre ore 21: Valloriate

Nato a Torino nel 1957, ha conseguito il diploma di maturità scientifica al liceo Gobetti in clima post sessantottino e ha frequentato il corso di indirizzo storico alla facoltà di Scienze Politiche. Alpinista molto attivo sulle Alpi, dove ha aperto una decina di vie nuove e ripetuto circa cinquecento itinerari di roccia e ghiaccio, è stato membro del Gruppo Alta Montagna, istruttore della Scuola nazionale di Alpinismo Giusto Gervasutti e direttore della Scuola nazionale di Scialpinismo della Sucai Torino.
Attraverso la passione per l’alpinismo, è approdato al giornalismo di montagna, alternando lo studio con il lavoro di redazione.
È stato redattore capo della “Rivista della Montagna” dal 1977 al 1984.
Nel 1985 ha fondato il mensile “Alp”, che ha diretto per tredici anni.
Dal 1999 al 2008 ha diretto la rivista internazionale di cultura alpina “L’Alpe” (edizione italiana), nata da un accordo di cooperazione con il Musée Dauphinois di Grenoble.
Dal 1999 collabora con il quotidiano “La Stampa”, nelle pagine culturali e in cronaca.
Dal 2008 al 2011 ha diretto il mensile “Piemonte Parchi” della Regione Piemonte.
Ha scritto circa mille articoli, commenti, saggi, introduzioni sulla storia dell’alpinismo, l’ambiente e le tematiche alpine, collaborando con numerosi giornali quotidiani e periodici tra cui “Airone”, “Il Sole 24 ore”, “La Stampa”, “L’Unità”, “Meridiani”, “Specchio”, “L’Indice”,”Giornale dell’Architettura”, “Il Manifesto”.
In trent’anni di attività pubblicistica e di ricerca, ha gradualmente allargato i suoi studi dall’alpinismo alla storia delle Alpi e alle problematiche dell’ambiente alpino, in particolare dal punto di vista umano, unendo più discipline e una vasta gamma di competenze.
Si è contemporaneamente dedicato alla narrativa, pubblicando sei romanzi ambientati in diversi periodi storici.
Ha diretto e curato l’edizione italiana del Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi (2007).
Ha affrontato il problema della museografia alpina contemporanea, curando la progettazione scientifica del Museo della Montagna di Torino, del Museo delle Alpi al Forte di Bard (Opera Carlo Alberto) e delle Alpi dei Ragazzi al Forte di Bard (Opera Vittorio).
Ha collaborato alla progettazione e alla realizzazione dell’esposizione permanente “Montagna in movimento” al Forte di Vinadio (Valle Stura).
È stato progettista e direttore culturale di “Alpi 365 Expo”, il rinnovato salone della montagna di Torino (2007).
Dal 2009 è vicepresidente dell’associazione “Dislivelli, ricerca e comunicazione sulla montagna”. In particolare, dal 2012, coordina il progetto “Torino e le Alpi” con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Nel giugno 2012 ha fondato con un gruppo di torinesi e l’appoggio esterno di Carlo Petrini la rivista “Turin, storia e storie della città”.
Sempre nel 2012 ha ideato e condotto per la Fondation Grand-Paradis la tre giorni dei “Sentieri creativi” in Valsavarenche, un corso sperimentale di montagna e scrittura. Nel settembre 2012 ha inaugurato le “Camminate Spirituali” sui sentieri delle Alpi Occidentali, nell’ambito del Festival Torino Spiritualità. L’iniziativa continua ogni autunno.

Nel 2014 ha avviato con l’Associazione Dislivelli la start-up del progetto “Sweet Mountains”, la rete del turismo sostenibile sulle Alpi.
Nel 2015 il progetto è diventato una realtà con un sito (sweetmountains.it) in 4 lingue e l’offerta di luoghi Sweet sul mercato internazionale.
Nel 2015, dopo l’uscita del libro “Il fuoco e il gelo” edito da Laterza, ha iniziato un’intensa rassegna di serate e incontri sul tema della Guerra Bianca e della sua dolorosa memoria. In questo contesto ha ricevuto il Premio SAT 2015 con la seguente motivazione:
“Scrittore, romanziere, alpinista: l’amore per gli uomini leali e coraggiosi che si incontrano nel vivere e raccontare le storie di montagna, costituisce la ragione e l’argomento delle sue opere e dei suoi ritratti, quali quello dell’abate Gorret e di Guido Rossa; esemplari per non conformismo, coraggio nelle scelte e nelle avventure di vita, rispetto del dovere della sobria coerenza con i fatti; la sua ultima prova – Il fuoco e il gelo – è un libro che parla di guerra sulle Alpi, descrive orrore e bellezza, coraggio e disperazione; ne emerge un affresco di nobiltà e sacrificio, ed insieme un rimpianto accorato per tante vite ed ideali traditi”.

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