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LA MONTAGNA CHE VORREI Talk per rinascere

VENERDÌ 1 LUGLIO | ORE 18:00 | RITTANA (CN) Centro incontri

LA MONTAGNA CHE VORREI – Talk per rinascere

Marco Aime ci racconta che nell’era dei non luoghi e dell’eterno presente sui social il bisogno di comunità resta. Perché allora non provare a ricostruire un “noi” fondato su autentici legami di prossimità a partire dal Distretto culturale della Valle Stura?

Magari come dice Antonio De Rossi evitando di ridurre l’immagine della montagna alla bellezza estetico-architettonica dei borghi con i gerani alla finestra, ma osservando la realtà locali, con la sua dinamicità e le sue reti di area vasta, su cui lavora il GAL di Mariolina Pianezzola, e guardando al linguaggio culturale come possibile leva di una rinascita territoriale della Valle Stura, come ci ha insegnato Paolo Verri.

Incontro con

Marco Aime (più comunità)

Antonio De Rossi (più bellezza)

Paolo Verri  (più visione)

 

Antonio DE ROSSI =  professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore  del Centro di Ricerca IAM, Istituto di Architettura Montana del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Da tempo si occupa di trasformazioni contemporanee del territorio e del paesaggio alpino e di storia dell’architettura moderna in montagna. Numerosi suoi libri e saggi sull’argomento sono stati pubblicati in Italia e all’estero. A partire dal 1995, ha collaborato con le riviste “Alp” e “L’Alpe”. Sui temi dell’architettura alpina ha tenuto conferenze in Italia, Francia e Svizzera, e ha fatto parte di comitati scientifici per l’organizzazione di mostre e percorsi espositivi incentrati sulle Alpi. E’ inoltre membro del comitato scientifico dell’Associazione Dislivelli. Recentemente, ha pubblicato l’opera in due volumi “La costruzione delle Alpi” (Donzelli, 2014 e 2016), con cui nel 2015 ha vinto il Premio Rigoni Stern. E’ autore di diverse opere architettoniche in montagna, tra cui la rivitalizzazione del paese di Ostana in alta valle Po. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, tra le quali i due volumi «La costruzione delle Alpi».

Marco AIME =  antropologo e scrittore, ricercatore e docente di Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi, tra cui: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Il primo libro di antropologia (2008), L’altro e l’altrove (con D. Papotti, 2012), La fatica di diventare grandi (con G. P. Charmet, 2014) per Einaudi; Verdi tribù del Nord (Laterza, 2012); African graffiti (Stampa Alternativa, 2012); Gli specchi di Gulliver (2006), Timbuctu (2008), Il diverso come icona del male (con E. Severino, 2009), Gli uccelli della solitudine (2010), Cultura (2013), L’isola del non arrivo (2018), Il grande gioco del Sahel (con A. De Georgio, 2021) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza (2013), Etnografia del quotidiano (2014) per elèuthera; Tra i castagni dell’Appennino. Conversazione con Francesco Guccini (2014), Senza sponda (2015), Il mondo che avrete. Virus, antropocene, rivoluzione (con Adriano Favole e Francesco Remotti, 2020) per UTET; Comunità (il Mulino, 2019); Classificare, separare, esclude. Razzismi e identità (Einaudi, 2020). Ha curato Atlante delle frontiere (2018) e Pensare altrimenti. L’antropologia in 10 parole (2020) per Add editore.

Paolo Verri = Paolo Verri è innanzitutto “uomo di libri”: nato a Torino nel 1966, Paolo Verri si laurea nel 1990 in storia dei media all’Università Cattolica di Milano con una tesi sulla relazione tra cultura, letteratura e televisione dal titolo “Libri e televisione: una storia difficile”, poi pubblicata dalla Nuova Eri. Prima direttore editoriale per varie case editrici e poi direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino dal 1993 al 1997. Nel 1998 è Direttore della comunicazione dell’Associazione Italiana Editori: con Paolo Taggi inventa e realizza la prima edizione di “Per un pugno di libri”, una delle più famose e longeve trasmissioni di promozione della lettura. Dal 1998 si occupa di città e sviluppo urbano; nominato direttore dell’Associazione Torino Internazionale, dal 2000 al 2006 si occupa di sviluppare, coordinare e gestire il Piano strategico della città di Torino. Dal dicembre 2003 è anche Direttore della Fondazione Atrium con l’incarico di promuovere e comunicare le trasformazioni della città di Torino e delle XX Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2007 viene nominato direttore del Comitato Italia 150 con il compito di ideare, redigere e coordinare il progetto per i festeggiamenti del 150° dell’unità d’Italia, a Torino e in Piemonte. Il ricco programma, della durata di 9 mesi, racconta il passato, il presente e il futuro dell’Italia. Italia 150, con un budget di 42 milioni di euro, raggiunge lo scopo di ospitare 4 milioni di persone in meno di 250 giorni. Dal 2011 al 2014 ha diretto con successo la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019 in qualità di Direttore del Comitato Matera 2019. In contemporanea, dal 2013 al 2015 ha diretto il palinsesto eventi e i contenuti espositivi del Padiglione Italia dell’Expo Milano 2015. Dopo la designazione di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019, avvenuta il 17 ottobre 2014, viene nominato Direttore Generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019, ente che ha curato tutti gli eventi della capitale europea della cultura, con uno straordinario successo di comunicazione e di pubblico.

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